martedì 31 maggio 2016

Terza tappa: Sorano - Orvieto

La terza tappa si presenta sulla carta fra le più impegnative: più di 60 chilometri su un percorso fatto di saliscendi, con una terribile risalita finale dal Lago di Bolsena che ci incute del vero e proprio timore! Per questo motivo per una volta riusciamo a partire con un ritardo tutto sommato contenuto, e alle 10:15 siamo in sella.

Prima di descrivere il percorso occorre fare una precisazione: scottati dalla brutta avventura di Poggio capriolo, e consci della nostra pigrizia, ci informiamo con il titolare dell'hotel in cui aggiorniamo sulla condizione delle strade. Questi, dopo averci messo in guardia sulle cattive condizioni degli sterrati in tutta la zona, ci suggerisce di percorrere le più comode strade asfaltate, e anche per oggi decidiamo di tradire la guida e seguire percorsi leggermente differenti.

La scelta si rivela azzeccata e raggiungiamo abbastanza rapidamente, prima San Quirico, e poi Onano, su tratti di asfalto ben tenuti e davvero poco trafficati. Ad Onano però purtroppo iniziano a cambiare le condizioni meteo: il cielo diventa nero e iniziano a scendere delle grosse gocce d'acqua. Come al solito le previsioni del tempo, che davano cielo sereno, hanno leggermente sbagliato, e ci troviamo a percorrere sotto la pioggia la strada che passando per Grotte di Castro ci porta fino a San Lorenzo Nuovo, con la sua magnifica vista sul Lago di Bolsena.

In questo punto incontriamo di nuovo anche una nostra vecchia conoscenza, la Via Francigena! Nel tratto fino a Bolsena i due percorsi sono infatti coincidenti e abbandonano la Cassia per percorrere un lungo e bellissimo tratto sulle colline vista lago. Questo tratto sarebbe decisamente magnifico, ma anche piuttosto impegnativo, e data l'ora di pranzo che si avvicina decidiamo di buttarci verso il lago lungo i tornanti della Cassia, guadagnando minuti preziosi sulla tabella di marcia.


Il pranzo a base di pesce di lago, in compagnia del nostro amico Stefano che ci aspettava e da bravo autoctono aveva già provveduto a trovare un tavolo, è davvero spettacolare, e dopo un riposino sulle panchine vista lago siamo pronti per l'ultima fatica.


La tanto temuta risalita dal lago è effettivamente molto dura: si tratta di circa 7 chilometri di salita continua con pendenze notevoli. Tuttavia il pesce di lago fa evidentemente miracoli, a verso le 5 ci troviamo in cima alle colline che dominano a est il lago e a ovest la valle del Tevere. Davvero soddisfatti della nostra prestazione ci buttiamo nell'ultima, lunga discesa fino alle pendici della rupe orvietana, toccando la velocità record (per noi!) di 62 chilometri orari! In questo tratto i panorami sulla città tolgono davvero il fiato e richiedono svariate soste foto.


L'ultimo mostro finale, la salita fino al centro storico, scorre veloce, e alla fine arriviamo in hotel anche prima delle altre sere! Questo ci da tutto il tempo di goderci un aperitivo all'ombra del bellissimo Duomo, e quindi una fantastica cena a base di tartufo alla Palomba. Piccola nota di colore: mentre siamo a cena pare che ci sia una scossa di terremoto, anche piuttosto intensa (4.1). Ecco, la cena era talmente coinvolgente che noi siamo stati gli unici in tutta la città a non accorgerci di niente!


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