venerdì 19 maggio 2017

Heroic Lazy

Cari amici e seguaci,
è da un bel po' di tempo che non avete nostre notizie, ma ormai è una tradizione.
Il lungo e rigido inverno ci ha costretto a mettere a riposo gli ingranaggi delle nostre biciclette, lasciando attivi solo quelli delle nostre mandibole!
Ma adesso che la primavera è finalmente scoppiata, i nostri pigrissimi muscoli sono in fase di scongelamento ed eccoci puntuali a presentarvi la nostra nuova sfida.
In attesa di definire le prossime imprese abbiamo deciso di vestire i panni degli Eroi ed affrontare una grande Classica che, da toscani DOC, non poteva certo mancare nel nostro palmares.
Come avrete ormai capito, stiamo parlando della celeberrima Eroica, che però sarà percorsa in salsa Lazy.
Infatti, difettando della strumentazione e degli agganci necessari (e anche dell'energia...) per partecipare alla competizione ufficiale, abbiamo deciso di percorrere nei prossimi 3 giorni gli interi 209 km di strade bianche che costituiscono il Percorso Lungo della gara.
Grazie agli organizzatori ed alla nostra bella Regione, che mantengono il percorso praticabile a tutti per 365 giorni l'anno, abbiamo deciso di lanciarci in questa piccola impresa sulla quale vi terremo come sempre debitamente aggiornati.

Intanto vi diamo qualche dettaglio.

La partenza sarà domani Sabato 20 Maggio alle ore 10:00 (che poi saranno sicuramente le 11!) dalla piazza di Gaiole in Chianti. la prima tappa vedrà l'attraversamento dei vigneti chiantigiani alla volta di Siena, per concludersi nel ridente borgo di Buonconvento, uno dei "Borghi più Belli d'Italia".
La seconda tappa, Domenica 21, inizierà con la terribile salita a Montalcino. Dopo una sosta per un bicchiere di Brunello ridiscenderemo per le dolci colline della Val d'Orcia, attraversando quindi il mare d'argilla delle Crete Senesi, fino a raggiungere il paese di Asciano.
Infine, il terzo giorno ci muoveremo sui crinali delle colline, sempre di Crete Senesi e Chianti, per ritornare al punto di partenza, la piazza di Gaiole in Chianti.

Per tutti quelli interessati a seguire il nostro percorso vi aspettiamo qui sulle pagine del nostro blog da domani sera!


giovedì 9 giugno 2016

Italia Coast2Coast: impressioni e ringraziamenti finali

Ci siamo: come ogni anno Lazy on Bike finisce e si torna alla vita normale... Rispetto agli altri viaggi, talvolta l'impatto con il solito tran tran è ancora più forte, se pensiamo che per una settimana o più viviamo immersi nel verde, sotto sforzo fisico, senza accesso a pc o mezzi di trasporto (ovviamente diversi dalla bicicletta).
Ogni viaggio ci ha sempre lasciato qualcosa, a partire dalla Francigena del 2013, un fioretto per celebrare un evento atteso da 22 anni, al C2C di quest'anno, nato quasi per caso quando sembrava che il 2016 potesse scorrere senza l'impresa targata Lazy.

Le impressioni che ci ha lasciato l'esperienza di quest'anno rimarranno impresse nella mente forse per sempre: è stato un viaggio bellissimo, attraverso un'Italia talvolta sconosciuta, sempre pronta a regalarci perle, come rivedere macchine, motorini che ci ricordavamo di aver visto da bambini, come se in certe zone il tempo si fosse davvero fermato...! Fermo restando che i colori, i suoni, gli odori di questo incredibile viaggio sono difficili da esprimere a parole in un post su un blog, ci pare doveroso citare e ringraziare tutti i personaggi che, più o meno inconsapevolmente, hanno fatto da cornice a Lazy2016, regalandoci spesso una risata o un pensiero. 

In ordine sparso, sono questi:
l'anziano in ciabatte al bar a ragionare di Vissani sorseggiando una Sambuca alle 10 di mattina, il ciclista berlusconiano con la ventosa al chioschetto del porchettaro, l'Andy Warhol di Sorano, la bambina un po' disagiata che faceva i cocktail, Lolita, il tuttofare siciliano di Ansedonia, la signora che ci ha medicato, i personaggi al bar di Treia, il gruppo di disperati di Casoria con il frate ad Assisi, i rapper di Osimo, la cameriera di Pane e Vino a Todi, la famiglia moralizzatrice di Orbetello, Paolino della Trattoria da Paolino a Manciano, il mostro con la nonna che metteva il peperoncino a cucchiai sulla tagliata, la bambina fuori controllo al ristorante a Sorano, Adrenalina, le anziane signore di Onano che parlavano dalla terrazza delle carciofE, le altre anziane di Onano con il bastone, i vecchi danesi che ci hanno regalato le ciliegie, la biciclettaia di Orvieto, gli altri mostri vari dal porchettaro, i vecchi di Todi che infamavano la gente a piedi, il coaster Gianluca, il receptionist dell'Hotel Posta di Orvieto, il proprietario della Palomba a Orvieto, il barista dal moccolo facile a Manciano, i due romani a pranzo a Capalbio, il vecchio in mimetica a 10 km/h tra Manciano e Pitigliano, il barista di Todi.

A tutti loro, ma anche a tutti gli altri di cui ci siamo dimenticati, va il nostro grazie più grande!


lunedì 6 giugno 2016

Nona tappa: Osimo - Portonovo

E così siamo giunti alla fine, l'ultima tappa della nostra traversata della penisola.
Il percorso che ci porterà sulle rive dell'Adriatico è abbastanza corto, poco più di una ventina di chilometri, ma la stanchezza inizia a farsi davvero sentire, e le salite che ancora ci aspettano ci preoccupano non poco.

Partiamo quindi da Osimo abbastanza presto, per i nostri standard, verso le 10 e mezzo, e i primi chilometri in discesa verso la zona industriale di Ancona sono decisamente piacevoli. Una volta arrivati in valle superiamo tutte le arterie di comunicazione del versante Adriatico, ferrovia, statale 16 e autostrada (ci fermiamo anche qualche minuto in contemplazione perché la vista dell'autostrada dall'alto è davvero magnetica!), e ci troviamo davanti al muro che dovrà portarci al paese di Camerano. Qui capiamo che 9 giorni di bicicletta consecutivi sono davvero troppi per le nostre gambe, e che il giorno di pausa settimanale che viene fatto al giro d'Italia effettivamente ha senso! La salita è abbastanza un'agonia e, come se non bastasse, dietro di noi iniziano ad apparire nuvoloni neri e minacciosi.



Facciamo giusto in tempo ad arrivare a Camerano e a ripararci sotto una terrazza prima che il cielo si apra scaricando sul paese un temporale coi fiocchi. Per fortuna la pioggia dura poco, e ci da anche la possibilità di riposarci un attimo, prima di riprendere la salita, per fortuna l'ultima, sulle pendici del Monte Conero. L'ultimo tratto è davvero impegnativo, con pendenze proibitivi, ma una volta arrivati in cima arriva la giusta ricompensa: una lunga e magnifica discesa fino alla spiaggia di Portonovo!

Ci fermiamo qualche minuto nel punto panoramico sulla scogliera, per ammirare il bellissimo panorama del Conero, imponente sulle bellissime spiagge irraggiungibili ai suoi piedi, e ci buttiamo quindi giù per l'ultima discesa. La spiaggia di Portonovo è bellissima, con i suoi sassi bianchi, la chiesetta romanica e il grande monte alle sue spalle: sicuramente la degna conclusione di una magnifica avventura!



domenica 5 giugno 2016

Ottava tappa: Treia - Osimo

La tappa di oggi inizia con la solita serafica calma degli ultimi giorni, nonostante la nottata non sia stata delle migliori all'Hotel Grimaldi di Treia, del quale siamo rimasti insoddisfatti.
Ripartiamo quindi impigriti da Treia ed affrontiamo subito un dedalo di stradine di campagna con alcuni strappi molto impegnativi che ci mettono a dura prova.


Le strade di campagna diventano ben presto sterrate e si verifica un inconveniente: Filippo realizza infatti che la sua bicicletta ibrida è forse idonea per i percorsi in Toscana, ma le strade bianche di queste regioni sono molto più impervie e come conseguenza avviene un'altra foratura. La riparazione (documentata da un video che forse un giorno verrà reso pubblico...) richiede l'utilizzo dello spray antiforatura che Filippo aveva previdentemente in valigia; purtroppo questo tipo di riparazione ha un'autonomia molto limitata ed i nostri sono costretti a "volare" verso Osimo, fermandosi a Filottrano solo per un toast veloce. 


Arrivati ad Osimo prendiamo possesso del nostro appartamento e con stupore vediamo in lontananza l'Adriatico! Che emozione rendersi conto di aver quasi terminato la traversata dell'Italia su una bicicletta...
Effettuate le dovute riparazioni alla bicicletta, ci dirigiamo in centro dove ci concediamo vari aperitivi ed una bella cena a base di pesce!


sabato 4 giugno 2016

Settima tappa: Pioraco - Treia

La settima tappa (la seconda del Lazy a 3!) inizia con il migliore degli auspici: un timido sole che sembra cancellare il ricordo dell'impresa del giorno precedente. La tappa è sulla carta anche meno impegnativa, e partiamo quindi abbastanza con calma, fermandoci anche a vedere il bel ponte romano di Pioraco che ci ricorda come l'Italia sia un paese incredibile, dove anche un piccolo paese dell'Appennino marchigiano presenta testimonianze di 2000 anni di storia.


Vista la relativa facilità del percorso decidiamo di seguire fedelmente la guida, e abbandoniamo la comoda statale a pochi chilometri dall'uscita di Pioraco per inerpicarci al paese di Seppio. La terribile salita che dobbiamo affrontare, oltretutto a muscoli freddi (e con la stanchezza del giorno precedente), ci fa pentire però subito della scelta, e decidiamo quindi che al successivo incrocio riprenderemo la comoda statale, almeno fino a San Severino Marche. La strada in questo tratto è comunque molto bella, e ci offre splendide vedute sulla cittadina di Camerino (troppo lontana e in cima a un colle per essere raggiunta!).

Arriviamo a San Severino perfettamente all'ora di pranzo, e ci concediamo una lunga sosta nella bellissima piazza principale. Vista la relativa facilità del percorso mattutino decidiamo, questa volta senza cambiare idea dopo poco, di seguire per Treia tutto il tracciato della guida. Anche in questo caso ci troviamo ad affrontare delle belle salite, ma lo sforzo è ampiamente ripagato dal paesaggio: la strada serpeggia sulle colline della campagna marchigiana, con splendidi panorami su torri, castelli, campi in fiore, lontano fino ai Monti Sibillini (crediamo!). L'unico neo è la presenza esagerata di centrali fotovoltaiche, a volte incastrate in paesaggi da favola, che sono spesso un vero e proprio scempio.


Arriviamo in vista di Treia abbastanza presto, ma come al solito ci rimane l'ultima salita (il brutto vizio di costruire i paesi in cima si colli...). Nelle ultime curve la fatica inizia a farsi sentire, ma l'infittirsi di nuvoloni neri (e il traumatico ricordo del giorno precedente...) ci dà la forza per arrivare velocemente in hotel. Vista l'ora, una volta lavati e rinfrescati, ci concediamo una passeggiata per il paese, dove possiamo vedere il ragazzi del paese allenarsi nello sport storico del paese, il Pallone con il Bracciale, una specie di pelota che si gioca sotto le mura del borgo. Dopo un paio di aperitivi arriva finalmente l'ora della cena, e quindi un meritato dopo cena al bar del paese per goderci un po' di umanità.


venerdì 3 giugno 2016

Sesta tappa: Assisi - Pioraco

La sesta tappa, considerata come la più dura del percorso (e forse della storia di Lazy on Bike) inizia sotto i peggiori auspici: appena svegliati, infatti, dalla finestra scorgiamo un cielo plumbeo dal quale cade una fitta pioggia. All'uscita poi la situazione è ancora peggiore, perché alla pioggia insistente si affianca un freddo più tipico del 2 novembre che del 2 giugno.
Ciò nonostante non ci facciamo scoraggiare e ci avviamo verso la Basilica di San Francesco di Assisi, dove ad attenderci troviamo Lapo, il terzo componente di Lazy2016 con il quale condivideremo la strada fino all'adriatico.


Partiamo quindi sotto una pioggia battente e percorriamo qualche km di saliscendi fino al bivio verso le montagne da scalare dove ci fermiamo in un bar a prendere una cioccolata calda e ascoltare le amene teorie sui vegani di un anziano con le pantofole. Pochi km dopo inizia una salita durissima con pendenze intorno al 20% che ci vede costretti a fermarci e ripartire più volte. Arriviamo provati in cima al passo dal quale scendiamo per una strada a dir poco disconnessa che non ci fa godere neanche la discesa e che costa a Filippo una foratura. Il cambio della ruota è rapido quasi come un Pit stop di formula uno e finalmente ci troviamo alle porte di Nocera Umbra, dove ci concediamo un pranzo ricostituente.
Dopo il pranzo siamo consapevoli di dover affrontare il mostro della salita al Monte Alago: 4,5 km di salita per 500 metri di dislivello. Non serve essere laureati in matematica per capire che pendenze abbiamo dovuto affrontare!! Ovviamente il tutto sotto un muro d'acqua degno di una perturbazione autunnale. Arrivati sulla cima a 1.000 metri appare come un miraggio un rifugio nel quale entriamo per scaldarci alla stufa e prendere qualcosa di caldo. Ripartiamo a breve in direzione Pioraco godendoci finalmente una bella discesa, nonostante il freddo sia quantomeno pungente, che ci conduce nelle Marche.


Gli ultimi 10 km verso Pioraco scorrono dolcemente in piano e l'arrivo all'Hotel Giardino è il compimento di un'impresa per noi pigri stratosferica. La cena, sempre all'Hotel Giardino (Pioraco non offre molte alternative), a base di tagliatelle al tartufo e al cinghiale e tagliata è davvero un toccasana, prima di crollare dal sonno.


giovedì 2 giugno 2016

Quinta tappa: Todi - Assisi

La quinta tappa inizia sotto l'ombra delle preoccupazioni di Filippo, traumatizzato dalla salita di Civitella del Lago e preoccupato dai gran premi della montagna presenti sul tracciato odierno. In effetti la partenza non è delle migliori: dopo la piacevole discesa da Todi si inizia subito a salire, lungo strade poco trafficate e paesaggi molto belli: il problema è che per due ciclisti scarsi come noi la partenza in salita è inaffrontabile, le gambe sono ancora fredde e la fatica è raddoppiata. Riusciamo comunque a raggiungere il borgo di San Damiano, totalmente anonimo tranne che per la particolarità di essere la metà esatta del percorso.

La lunga salita dovrebbe terminare al paese di Castelvecchio, tuttavia, una volta raggiunta la strada provinciale, decidiamo di mettere in atto il piano studiato in gran segreto la sera precedente. A cena a Todi avevamo infatti studiato a lungo sia la guida, sia le mappe della zona, e avevamo visto che, prendendo la regionale, potevamo saltare alcuni gran premi della montagna. La scelta si rivela vincente: la regionale ci conduce in piacevole discesa al paese di Bastardo dove, arrivati di buon'ora, ci concediamo anche la colazione. Lungo la strada principale del paese staziona infatti un camioncino del porchettaro, troppo invitante per non richiedere una sosta! La sosta porchetta ci regala anche dei bei momenti di vita umbra con dei personaggi davvero incredibili a fare comizio (oltretutto una quantità incredibile di gente! Sembra che a Bastardo si mangi solo porchetta..).


Ritemprati dal panino decidiamo di saltare anche l'ultimo gran premio della montagna (Gualdo Cattaneo finisce nell'elenco dei posti dove ritorneremo...) e arriviamo abbastanza agilmente, lungo il bellissimo paesaggio vitato del Sagrantino di Montefalco, al bellissimo paese di Bevagna. È ora di pranzo, e per la sosta viene scelto il ristorante Da Oscar, già visitato da Alessandro e rimastogli stampato nella memoria (e nelle papille gustative) per uno dei dolci più buoni mai mangiati in vita sua. E in effetti le aspettative non sono tradite: il budino al latte con semi di finocchio e olio d'oliva è ancora un monumento al dessert...


La parte pomeridiana della tappa non presenta grosse difficoltà: si pedala dolcemente attraverso la piana umbra, si attraversa il paese di Cannara, non particolarmente degno di nota, e si arriva ai piedi della collina di Assisi. E qui inizia il mostro finale: fra i vari percorsi scegliamo il più corto in termini di distanza: questa scelta non tiene però conto delle pendenze, e l'ultimo chilometro di salita è in pratica un muro con pendenze da noi stimate del 20% che ci obbliga scendere e spingere. Arriviamo comunque di buon'ora, in tempo per l'ultima sorpresa: l'albergo che pensavamo di avere prenotato in realtà... Non lo avevamo prenotato! Queste sono le cose che succedono a fare le prenotazioni dopo cena...

Tuttavia non ci diamo per vinti: abbiamo internet e un telefono, e dopo poco siamo comunque comodamente all'interno di un nell'appartamento a due passi dalla Basilica di San Franceaco. Visto che non è tardi ci concediamo tutti i riti del tardo pomeriggio: una passeggiata per le vie della bella cittadina, un piacevole aperitivo, e poi prendiamo la strada per la cena. Anche da Pallotta mangiamo molto bene, ma la stanchezza inizia a farsi sentire: alle 11 crolliamo a letto...


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