sabato 1 agosto 2015

La quinta tappa: da Blois a Tours

La quinta tappa inizia con un giallo: gli eccessi di cibo (ma soprattutto vino) della
sera prima infatti rendono molto difficile la coordinazione delle sveglie ed il tutto crea un caos in cui per una volta Alessandro sembra essere il più efficiente, salvo poi perdersi sul più bello ed essere comunque l'ultimo pronto dell'allegro trio.
Ciò nonostante, l'allenamento dei giorni precedenti inizia a dare i suoi frutti ed in men che non si dica arriviamo a Chaumont-sur-Loire, sede di un importante e monumentale castello che, dopo l'indecisione iniziale, decidiamo di visitare.


Il castello, come molti altri, è nettamente più bello fuori che dentro, dove vaghiamo tra letti a baldacchino ammuffiti e stanze kitch: anche qui, la visita viene rallegrata dal buon Alessandro, il quale inizia inspiegabilmente ad esaltarsi per alcune orripilanti installazioni di arte contemporanea, le quali, in aggiunta a tre ragazze francesi al bar del castello che impiegano mezz'ora ad ordinare tre tristi insalate, creano ritardi importanti sulla nostra serratissima tabella di marcia.
Consci del ritardo accumulato, ci dirigiamo senza tentennamenti verso il castello di Chenonceaux, 28 km di saliscendi terribili, durante i quali i Lazy forniranno la loro migliore prova pseudo-sportiva, impiegando soli 90 minuti a giungere a traguardo.
La fatica immensa è ripagata dallo scenario unico al mondo del castello, che si specchia sull'acqua del fiume Cher sul quale è edificato, creando uno scenario incredibile. Ricorda in parte il nostro Ponte Vecchio. 


Dopo una breve visita degli interni, ripartiamo senza sosta in direzione di Amboise, cittadina nota per il castello e per la casa dove morì il grande Leonardo da Vinci. Qui la situazione è estremamente trappola per turisti, per cui optiamo per una visita veloce e un rinforzino dolce necessario ad affrontare gli ultimi 25 km fino a Tours.
L'ingresso trionfale a Tours avviene come da cronoprogramma alle 19:30: dopo una doccia rigenerante, si pone il dubbio più lieto della giornata, ovvero dove cenare. Fortunatamente individuiamo un bistro sul corso principale del bel centro storico, dove ci regaliamo una cena divina. 

Consumato il non frugale pasto, non resta altro che girellare un po' in attesa che la digestione faccia il proprio corso prima di recarsi verso il meritato riposo.  

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