mercoledì 29 luglio 2015

La seconda tappa: da Sancerre a Gien

Dopo circa 10 ore di sonno, la mattina inizia all'insegna della tranquillità: la presunta facilità della tappa odierna, ci permette infatti di fare le cose con estrema calma. Va detto che Alessandro si approfitta un po' troppo di questa tranquilità e impiega tempi biblici per la colazione e, a seguire, per prepararsi.
Alle 10.00 circa siamo comunque pronti per uscire e decidiamo, prima di montare in sella, di farci una passeggiata per Sancerre: veramente carina.
Un quarto d'ora più tardi recuperiamo le nostre bici lasciate all'albergo e ci mettiamo in movimento.
Dopo la terribile salita della sera prima, ci aspetta una piacevole discesa per recuperare la quota fiume: quello che ci vuole per permettere ai nostri stanchi muscoli di riprendere un po' di confidenza con lo sport.
Contrariamente ad ogni previsione, i primi chilometri scorrono agilmente e senza particolari sforzi, a parte l'ormai nota difficoltà ad appoggiare le chiappe sul sellino.
Attraversiamo agilmente Saint Sutur e quindi Banney, entrambe cittadine moltot carine, ma prive di particolari attrattive.
Proseguiamo quindi il cammino, decidendo di proseguire lungo la strada principale, senza farci distrarre da interessanti deviazioni architettoniche in prossimità di Léré e Sury-près-Léré.
In prossimità di Belleville-sur-Loire, alle ore 13.30 in punto ci pare opportuno parcheggiare le nostre bici per la meritata pausa pranzo presto il ristorante Diapason dove ci concediamo un leggero spuntino a base di carne alla griglia e patate fritte, dieta consigliata da tutti i medici dello sport.
Visibilmente appesantiti riprendiamo il cammino verso Gien, attraverzando prima Bonny-sur-Loire e quindi giungendo a Briare, dove ci attende il ponte canale sospeso sulla Loira, a bordo del quale ci meritiamo una merenda rinfrancante: dolci vari, caffé e cioccolata calda.
Nel frattempo veniamo raggiunti da una piacevole compagnia, già nota al gruppo Lazy dall'anno precedente: una leggera ed insistente pioggerella si unisce a noi, portandoci fino all'albego.
L'attraversamento del ponte canale con pioggia e vento, rischia di farci cadere in acqua, ma per fortuna il passaggio avviene senza incidenti.
Gli ultimi chilometri sotto la pioggia vengono percorsi pressoché senza pause, allo scopo di arrivare in albergo il più velocemente possibile e sottrarci alle intemperie.

1 commento:

  1. bene ragazzi, coraggio! vedo che l'entusiasmo continua ad essere vostro compagno inseparabile, bravi! Buone pedalate.
    Barbara

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