martedì 28 luglio 2015

La prima tappa: da Nevers a Sancerre

È arrivato il momento della partenza! 
Dopo una gradevole colazione presso il nostro hotel, ed aver abbandonato la macchina in un garage, con sola mezz'ora di ritardo sulla tabella di marcia programmata, inforchiamo le biciclette.
La gioia dura 70 metri e subito iniziano i contrattempi: le borse da viaggio di Filippo ed Alessandro non riescono a stare al loro posto, bloccando i pedali; inoltre, emerge la nostra disorganizzazione, dal momento che le gomme delle bici risultano essere sgonfie. Qui inizia il calvario di Alessandro, che dopo mille peripezie riesce a gonfiare le gomme e i Lazy ripartono! 
Fatte le foto di rito a Nevers, imbocchiamo finalmente la ciclabile che costeggia tutto il sistema dei canali ottocenteschi della Loira, quando il fiume era navigabile e una miriade di chiatte trasportavano merci da una città all'altra.
L'idillio dura poco perché inizia presto il secondo calvario della giornata: la catena di Mauro si sgancia e si incastra nel rocchetto anteriore. Per i Lazy inizia una mezz'ora di passione ed imprecazioni e solo dopo tanta fatica Alessandro, le cui mani sono ormai nere dalla morchia, riesce a sganciare la catena e ripartiamo. 
Pochi km ed arriviamo finalmente al punto zero della Loire a Velo, un blocco di bronzo che indica l'inizio delle nostre fatiche.
Procediamo spedite ed arriviamo per pranzo (meglio dire merenda) a Charitè sur Loire, dove ci rilassiamo con un assaggio di prodotti del territorio e una bottiglia di ottimo Sauvignon Blanc.
Dopo la visita dello splendido borgo medievale, al momento della ripartenza si ripropone il problema della catena di Mauro, con il solito corollario di imprecazioni irripetibili e bagno nella morchia.
La tappa successiva è un'inutile e folle deviazione a Poullysurloire dove, secondo Alessandro avremmo trovato enoteche a palate, ed invece siamo stato travolti da palate di tristezza e da una salita immeritata.
A proposito di salite... L'arrivo a Sancerre alle ore 19:30 tempra i Lazy con una salita del tutto imprevista e di una durezza tale da ricordarci l'arrivo a Campagnano di Roma di due anni fa.
I nostri fisici poco sportivi risultano devastati dalla prima tappa e, nonostante una cena rigenerante, crolliamo nei letti poco dopo le 23. 

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog