lunedì 9 febbraio 2015

Il percorso "Mari e Monti" secondo noi...

Eccoci quindi al primo quarto di finale di Lazy on Bike 2015!

Oggi vi presentiamo le nostre (personalissime) opinioni sul secondo itinerario approdato alla fase finale, il percorso "Mari e Monti": ovviamente chi volesse rileggersi la descrizione dell'itinerario può cliccare la foto sottostante.

Insieme a questo post è stato aggiunto nella colonna di destra il sondaggio, che vi permetterà di scegliere il primo itinerario semifinalista: avete due settimane di tempo per far proseguire nella sua corsa il percorso ciclabile Londra-Parigi o l'itinerario "Mari e Monti".

Che altro dire... leggete e votate copiosamente!



Alessandro

Perché SI:
Per me parlare bene di questo percorso è fin troppo facile. Innanzitutto perché, nonostante mi piaccia lasciare spesso il nostro paese per attraversare l'Europa, per quanto riguarda gli itinerari Lazy rimango un fedele italiofilo! E poi perché il "Mari e Monti" attraversa una serie di città e di territori di cui sono letteralmente innamorato. Già la partenza da Genova per me rappresenta un momento da togliere il respiro: la città di Colombo e De André resta senza dubbio uno degli agglomerati urbani più affascinanti del mondo, con il suo intrico di vicoli che si inseguono fino ad esplodere negli odori del porto Vecchio. E poi le Langhe, un vero e proprio paradiso dei sensi, con le geometrie dei vigneti e i colori e i profumi di una terra benedetta da Madre Natura. Per arrivare a Torino, la piccola grande capitale sul Po, forse l'unica grande città italiana dove non mi sentirei a disagio a vivere, io che abito a 2 km dalla prima forma di civiltà, circondato da boschi e campi. Poi certo, potrei continuare aggiungendo la bellezza del ponente ligure, la meraviglia delle piramidi di pietra delle Alpi e il profilo lontano del Monviso che ci guarda dall'alto dei suoi quasi 4.000 metri.

Perché NO:
L'itinerario "Mari e Monti" è senza dubbio il più complesso, rischioso e impegnativo degli otto giunti alla fase finale. È complesso come preparazione: si tratta infatti di disegnarlo da zero, individuando le possibili strade, eventuali percorsi già tracciati da integrare, scegliendo sempre strade poco trafficate. È infatti rischioso perché andare in bicicletta in Italia è sempre molto più complesso che in gran parte degli altri paesi europei: le piste ciclabili sono poche, la condizione delle strade spesso è terribile (provate a fare in bici i tratti laziali della Cassia) e, beh, siamo tutti italiani, sappiamo benissimo come guidiamo e quanto poco ci curiamo della presenza dei ciclisti. Infine è un percorso impegnativo: le Alpi liguri sono un vero è proprio muro da scavalcare, la serie di colline delle Langhe implica un continuo sali e scendi (vedi il tratto toscano della via Francigena) e la salita al Gran San Bernardo è una vera e propria impresa. Si tratterebbe di una bella sfida anche per dei ciclisti professionisti: figuriamoci per degli scarsi come noi!


Filippo

Perché SI:
La ragione principale per cui amo questo percorso è dovuta al fatto che è stato un itinerario partorito da noi ed in particolare dal sottoscritto che si è prodigato nello scriverne la presentazione e lo studio preliminare delle possibili tappe e strade da percorrere. Oltre a ciò è senz'altro l'itinerario più completo, sia per quanto riguarda colori e sapori (dal mare alle montagne passando per il paradiso delle Langhe) sia per quanto riguarda l'attraversamento di due città affascinanti quali Genova e Torino. Infine, essendo uno dei pochissimi itinerari italiani rimasti nelle "final eight" di Lazy 2015, sarei contento che proseguisse quanto meno fino alle semifinali.

Perché NO:
A malincuore devo ammettere che questo itinerario è quello di più difficile realizzazione. Sebbene sia un percorso tutto italiano, il che comporterebbe spostamenti iniziali più facili, come già detto non si tratta di un itinerario "ufficiale", ma di nostra invenzione, per cui, oltre alla certezza di alcune rare piste ciclabili, molta parte del percorso si snoderebbe su strade secondarie e chissà che non si nasconda qualche insidia di troppo. Inoltre, alcuni tratti sono di difficoltà elevata per ciclisti pigri come noi, soprattutto per quanto riguarda l'attraversamento delle Alpi liguri e la scalata al Gran San Bernardo.


Mauro

Perché SI:
Per i Lazy questo percorso è come un figlio, in quanto a differenza degli altri, lo spunto per la sua creazione non è stato tratto da un sito internet o da una guida, ma ha piano piano preso forma nelle nostre menti. Proprio per questo motivo si tratta molto probabilmente dell’itinerario che meglio si adatta alla nostra natura di goduriosi, in quanto attraversa tre regioni i cui prodotti eno-gastronomici contribuiscono a rappresentare degnamente l’Italia nel mondo. A tutto questo si aggiunge l’aspetto, di non secondaria importanza, della suggestione e della varietà dei luoghi percorsi: l’itinerario si origina, infatti, nella riviera ligure, prosegue per le ondulate Langhe e termina con il raggiungimento del cuore occidentale della catena alpina.

Perché NO:
La storia si ripete: è sempre successo e sempre succederà! Anche questa volta la goduria ha prevalso sul buon senso e ci siamo messi di fronte ad un’impresa semi-eroica, ovviamente relazionata alle nostre possibilità fisiche. Il punto di partenza, il porto Vecchio di Genova, è situato alla quota di 0 m s.l.m., mentre il punto di arrivo, il Colle del Gran San Bernardo, si trova esattamente a 2.473 m s.l.m.. Il passato insegna, o meglio dovrebbe insegnare: per molto meno, durante il passaggio attraverso le dolci colline toscane, abbiamo sclerato, siamo stati sopraffatti dai dolori e dai crampi, abbiamo scaraventato le nostre biciclette sulle rocce e sugli alberi… Adesso provate a figurarvi la scena delle stesse persone che si apprestano ad inerpicarsi fino al centro delle Alpi… Ecco, appunto, non c’è bisogno di aggiungere altro!

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