lunedì 27 ottobre 2014

Itinerario 05. La via Francigena

Mentre continua la sfida fra la ciclabile della Moldava e la ciclabile della Drava (e invitiamo tutti quelli che non l'hanno ancora fatto a votare il loro itinerario preferito nella colonna di destra) eccovi il quinto itinerario, che anche se sembra un po' un déjà vu, non deve trarvi in inganno: la via Francigena.

La via Francigena rappresenta per i Lazy molto di più di un semplice percorso: si tratta quasi di una vecchia amica, la strada che per prima li ha visti salire sul sellino delle loro bici e mettere alla prova i loro stanchi muscoli per ardue salite a sterro e lunghi sentieri in discesa. Il bellissimo itinerario che vi proponiamo questa settimana ha quindi prima di tutto come obiettivo quello di compiere un’impresa rimasta in qualche modo a mezzo: percorrere tutto il tratto italiano della via che per centinaia di anni ha condotto i pellegrini d’oltralpe in preghiera sulla tomba di Pietro.

È doveroso quindi innanzitutto precisare cosa intendiamo con il termine via Francigena per quanto riguarda questo itinerario: si tratta del percorso che, partendo dal colle del Gran San Bernardo, punto d’ingresso in territorio italiano dei pellegrini, conduce fino alla città di Siena, da cui i Lazy sono partiti nel lontano 2013 per la loro prima impresa di cui è possibile leggere il resoconto nella sezione apposita del blog. Si tratta di un lungo attraversamento di tutto il Nord Ovest italiano, passando per paesaggi bellissimi quanto vari e città ricche di storia, per giungere in territorio toscano, tagliandone un ampio tratto attraverso il mare di colline che lo ha reso celebre in tutto il mondo, sulle orme dell’arcivescovo di Canterbury Sigerico, che per primo ne descrisse il percorso in dettaglio. Così come nel tratto già percorso dai Lazy, anche in questa parte dell’itinerario il tracciato si snoda per lo più lungo sentieri e strade di campagna poco trafficate, anche se molto spesso le loro condizioni non ideali ne rendono la percorrenza piuttosto ardua e non molto veloce.

Eccovi dunque l’itinerario in dettaglio.

La via Francigena inizia il suo percorso italiano dal Colle del Gran San Bernardo, regalando subito ai moderni pellegrini una lunga e piacevole discesa fino alla città di Aosta, dove le rovine del Teatro Romano e della Porta Pretoria stanno a ricordare ai visitatori la storia millenaria di questa piccola capitale delle Alpi. La via segue quindi tutto il tracciato della Vallée entrando poi in terra piemontese, dove le tappe principali sono le città di Ivrea, con le sue memorie industriali, e Vercelli, con il suo mare di risaie. Questa parte di via, così come la successiva, non presenta particolari difficoltà tecniche grazie al suo aspetto pianeggiante.


Sfiorando la cittadina di Garlasco si entra quindi in Lombardia, dove la prima fermata significativa è nella città di Pavia, già nel Medioevo centro di notevole rilevanza e ancor oggi caratterizzata da un bellissimo centro storico. Si entra quindi in Emilia Romagna, attraversando Piacenza fino a giungere, subito dopo Fidenza, ai piedi degli Appennini. È qui che la via inizia a diventare davvero impegnativa: c’è infatti da varcare il terribile Passo della Cisa per entrare in territorio toscano scendendo per la selvaggia Lunigiana.


Il tratto toscano della via Francigena, benché privo di passi veri e propri, resta comunque molto impegnativo: il saliscendi delle meravigliose colline è ben noto ai Lazy che lo hanno già affrontato in passato e ne conoscono molto bene le insidie. Dopo aver superato Pontremoli la via affronta un percorso piuttosto impegnativo prima di giungere ai piedi delle massicce mura di Lucca, e lo stesso si può dire del successivo tratto fino a San Miniato. L’ultima sessantina di chilometri rappresenta sicuramente una sorta di “mostro finale”, addolcito dallo stop nella Manhattan del Medioevo, San Gimignano.


Da San Gimignano a Siena è terra di casa. La salita fino alla cerchia tonda di Monteriggioni è una delle ultime fatiche prima di entrare, attraverso Porta Camollia, nel centro di Siena, scendendo per le sue vie per concludere il lungo percorso nell’abbraccio di Piazza del Campo. Da qui solo un’ultima breve pedalata per raggiungere la Chiesa dei Servi e il punto di partenza della prima, vecchia, avventura. Ma questa è un’altra storia…

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