venerdì 11 luglio 2014

Quarta tappa: Prutz - Malles Venosta

È la mattina della quarta, famigerata, tappa: la salita al Passo Resia. Coscienti del fatto di essere davanti all'ultimo grande ostacolo, cediamo per una volta alle pressioni psicologiche di Filippo e decidiamo di mettere la sveglia alle 8.00. La gentilissima signora dell'hotel ci porta addirittura la colazione in camera e alle 9.30 (forse 9.45) siamo pronti in sella per partire.

Per fortuna anche questa mattina il tempo è clemente e iniziamo a pedalare con un timido sole. La lieve salita fino alla cittadina di Pfunds scorre velocemente e quando arriviamo non è nemmeno l'ora della seconda colazione: decidiamo di procedere spediti verso il confine svizzero e quindi verso la cittadina di Martina, punto di partenza per la salita verso il passo. Essendo arrivati in Svizzera (anche se per solo 5 km) riteniamo necessario acquistare dei tavolettoni di Toblerone, da ingoiare copiosamente prima di iniziare la salita.


Arrivare al Passo Resia da Martina è veramente un'impresa (per noi scarsi addirittura ciclopica): si tratta di coprire un dislivello di 400 m in 7 km con un percorso di 11 tornanti. La nostra salita viene intervallata da brevi soste, all'inizio ogni 600 m, poi ogni 400 m e infine ogni 200 m. Alla fine arriviamo in cima devastati, ma gonfi d'orgoglio: ci sembra di essere Coppi, Gimondi e Bartali in cima al Passo Gavia.


La cittadina di Nauders, ultimo avamposto austriaco prima del confine italiano, è il posto adatto per ricaricare il fisico con un lauto pranzo a base di panini con il polpettone e birra.

Ripartiamo verso il passo Resia (che è poco più in alto rispetto al paese) e quindi verso il confine italiano, dove veniamo presi da un momento di patriottismo che viene immortalato per essere trasmesso ai posteri (prossimamente sulle pagine di questo blog).


Una volta rientrati in Italia tutto diventa semplice: non tanto perché siamo in Italia, ma perché inizia la discesa! Siamo così sereni e fiduciosi da concederci anche una breve sosta su una spiaggetta del lago Resia, proprio davanti al famoso campanile sommerso. Qui Alessandro prova anche ad entrare in acqua, ma gli basta immergere i piedi per ridefinire il suo concetto di "ghiacciato".


Ripartiamo per l'ultimo tratto fino a Malles Venosta, una vertiginosa discesa di 8 km in mezzo ai campi che è davvero una goduria pazzesca.

La cena alla birreria Först è davvero la ciliegina sulla torta di una giornata epica.

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