sabato 4 giugno 2016

Settima tappa: Pioraco - Treia

La settima tappa (la seconda del Lazy a 3!) inizia con il migliore degli auspici: un timido sole che sembra cancellare il ricordo dell'impresa del giorno precedente. La tappa è sulla carta anche meno impegnativa, e partiamo quindi abbastanza con calma, fermandoci anche a vedere il bel ponte romano di Pioraco che ci ricorda come l'Italia sia un paese incredibile, dove anche un piccolo paese dell'Appennino marchigiano presenta testimonianze di 2000 anni di storia.


Vista la relativa facilità del percorso decidiamo di seguire fedelmente la guida, e abbandoniamo la comoda statale a pochi chilometri dall'uscita di Pioraco per inerpicarci al paese di Seppio. La terribile salita che dobbiamo affrontare, oltretutto a muscoli freddi (e con la stanchezza del giorno precedente), ci fa pentire però subito della scelta, e decidiamo quindi che al successivo incrocio riprenderemo la comoda statale, almeno fino a San Severino Marche. La strada in questo tratto è comunque molto bella, e ci offre splendide vedute sulla cittadina di Camerino (troppo lontana e in cima a un colle per essere raggiunta!).

Arriviamo a San Severino perfettamente all'ora di pranzo, e ci concediamo una lunga sosta nella bellissima piazza principale. Vista la relativa facilità del percorso mattutino decidiamo, questa volta senza cambiare idea dopo poco, di seguire per Treia tutto il tracciato della guida. Anche in questo caso ci troviamo ad affrontare delle belle salite, ma lo sforzo è ampiamente ripagato dal paesaggio: la strada serpeggia sulle colline della campagna marchigiana, con splendidi panorami su torri, castelli, campi in fiore, lontano fino ai Monti Sibillini (crediamo!). L'unico neo è la presenza esagerata di centrali fotovoltaiche, a volte incastrate in paesaggi da favola, che sono spesso un vero e proprio scempio.


Arriviamo in vista di Treia abbastanza presto, ma come al solito ci rimane l'ultima salita (il brutto vizio di costruire i paesi in cima si colli...). Nelle ultime curve la fatica inizia a farsi sentire, ma l'infittirsi di nuvoloni neri (e il traumatico ricordo del giorno precedente...) ci dà la forza per arrivare velocemente in hotel. Vista l'ora, una volta lavati e rinfrescati, ci concediamo una passeggiata per il paese, dove possiamo vedere il ragazzi del paese allenarsi nello sport storico del paese, il Pallone con il Bracciale, una specie di pelota che si gioca sotto le mura del borgo. Dopo un paio di aperitivi arriva finalmente l'ora della cena, e quindi un meritato dopo cena al bar del paese per goderci un po' di umanità.


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