martedì 14 luglio 2015

La nona tappa: da Nantes a Saint Nazaire

Con i 64 km odierni si arriva al punto dove il grande fiume, dopo un viaggio di ben 1.012 km attraverso il cuore della Francia, si fonde con la vastità dell’Oceano Atlantico.

Si tratta senza dubbio della tappa più emozionante, con il suo misto di nostalgia per un viaggio finito e di felicità per l’impresa portata a compimento.

L’ultima tappa è però anche la più particolare sotto il piano culturale: la fama della Loira in questo punto non deriva da una lunga serie di castelli e borghi, ma da qualcosa di decisamente più recente. Lungo tutto il percorso fra Nantes e l’oceano è infatti possibile incontrare la serie di sculture di Estuaire, la Biennale d’Arte Contemporanea di Nantes. Negli ultimi 8 anni decine di artisti contemporanei di fama mondiale si sono cimentati con la tematica del fiume e hanno arricchito le sponde della Loira con installazioni davvero interessanti.

Una decina di opere sono disseminate nell’area urbana di Nantes, e quindi è possibile vederle anche la sera precedente con una passeggiata digestiva. Ripartendo dalla città invece si incontra quasi subito la prima installazione, “The Settlers”, dell’artista Sarah Sze, una coppia di simpatici orsi arrampicati su un albero nei pressi del fiume. Poco dopo è la volta di “Serpentine Rouge” di Jimmy Durham, un lungo tubo rosso che esce dalle acque della Loira.


Nei pressi di Couëron, dove il percorso ciclabile si stacca dal fiume per seguire il Canal de la Martinière, creato nel 1892 per ovviare ai problemi di accesso al porto di Nantes, si incontra forse l’installazione più celebre del percorso, la “Maison dans la Loire”, una vera e propria casa adagiata nelle acque del fiume. Poco più avanti, “Misconceivable” di Erwin Wurm è una invece morbida e gommosa barca appoggiata sulla banchina del fiume.


Il percorso si ricongiunge con il fiume nei pressi di Paimboeuf, antico avanporto di Nantes caratterizzato ancora oggi da un quartiere storico ben conservato, che rappresenta probabilmente la sosta migliore per il pranzo. Nei pressi di Paimboeuf è possibile vedere anche “Le Jardin Étoilé”, imponente installazione di Kinya Maruyama.

L’ultimo tratto fino all’oceano serpeggia lungo la sponda sud del fiume: l’arrivo, davvero mozzafiato sulle rive atlantiche è marcato dall’inquietante scultura “Serpent d’Océan” e dall’imponente Pont de Saint Nazaire, che in qualche modo deve essere attraversato per raggiungere il punto finale di tutto il nostro percorso.


Saint Nazaire, a causa del bombardamenti della seconda guerra mondiale, non presenta grandi attrattive turistiche. Una volta arrivati è d’obbligo concedersi un bagno nell’Oceano Atlantico e successivamente una magnifica cena a base di frutti di mare, scegliendo fra uno dei tanti ristoranti della città, quali Les Relais d'Alsace Taverne Karlsbrau o La Table d'Harmonie. Non resta che l’ultima notte sul grande fiume, presso l’Hôtel La Belle Etoile per poi affrontare la via del ritorno, con 6 rapide ore di treno che sembrano un battito d’ali rispetto ai 9 lunghi giorni sulle selle delle nostre bici.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog