martedì 23 settembre 2014

Il giorno della disfida

Il 20 settembre 2014 è il giorno della disfida. I Lazy on Bike, che fino a questo momento hanno combattuto uniti contro mille e più peripezie, adesso si ritrovano per la prima volta divisi e per di più contrapposti, a contendersi gli storici confini tra le province di Firenze e Siena.

Un confronto impari sotto diversi aspetti, innanzi tutto nei numeri: due (i senesi) contro uno (il fiorentino); la disorganizzazione di Alessandro e Mauro da una parte contro la preparazione meticolosa di Filippo dall’altra: oltre ad un confronto geografico, un raffronto tra stili e modi di fare diversi.

Per chi si fosse perso i post nei quali abbiamo anticipato l’evento, ricordiamo come l’idea della disfida sia nata da un’antica leggenda secondo la quale i confini tra le province di Firenze e Siena furono decisi in base al risultato di una contesa tra due cavalieri, uno fiorentino e l’altro senese. La storia racconta che questi cavalieri, partiti dalle rispettive città al canto del gallo, si incontrarono in un punto che, da quel momento, rappresentò il confine tra i due territori. I senesi scelsero un gallo di colore bianco che la sera precedente alla disputa rimpinzarono di cibo, credendo che l’indomani, rinvigorito dalla sazietà, avrebbe cantato prima e più forte del solito. I fiorentini si affidarono ad un gallo di colore nero, che tennero senza mangiare, ritenendo che il mattino seguente, morso dai crampi della fame, avrebbe cantato ancor prima dell’usuale. La mattina della prova il gallo fiorentino, affamatissimo, cantò molto prima del sorgere del sole, mentre quello senese, ancora pieno, dormì a lungo, facendo prendere al cavaliere di Firenze un notevole vantaggio su quello di Siena. Fu così che i due duellanti si incontrarono a soli 12 km dalle mura senesi e la Repubblica fiorentina riuscì ad annettersi praticamente tutta la zona del Chianti.

In questa replica moderna della disfida, dove i cavalli sono sostituiti dalle biciclette, Filippo, in qualità di duellante guelfo, partirà da Piazza della Signoria, mentre Alessandro e Mauro, i cavalieri ghibellini, si muoveranno da Piazza del Campo. Il tutto alle ore 10.00 in punto… o quasi! La regolarità della sfida sarà garantita dalla presenza di quattro giudici, due per parte: Valentina e Giulia seguiranno Filippo, mentre Alessandra e Agnese pedineranno Alessandro e Mauro.

La descrizione di questo itinerario sarà effettuata relazionando separatamente il tratto percorso da Filippo e quello attraversato da Alessandro e Mauro, pertanto, se qualcuno fosse interessato a replicare interamente questo tragitto, dovrà prima cimentarsi in un piccolo lavoro di collage, rimontando i due tronconi nel verso giusto.

A Firenze, Filippo, da bravo sportivo, si alza di buon’ora per una corroborante colazione a base di pane e marmellata, dolcini di varia natura, succo di ananas ed altre leccornie. Alle 9.30, con partenza fissata alle 10.00, riceve uno scherzo di Alessandro, il quale gli “whatsuppa” fantomatici problemi alla bicicletta, per i quali la partenza sarebbe dovuta essere posticipata alle 11.00. Ovviamente si tratta di una bufala, probabilmente una messinscena architettata ad hoc per far perdere tempo e calma al rivale fiorentino.

Alle 10.00, con una puntualità quasi svizzera, Filippo, in compagnia di Valentina e Giulia, giunge in Piazza della Signoria, già gremita di turisti, che lo costringono ad un vero e proprio slalom per arrivare nel luogo di partenza. Alle ore 10.15, dopo il canonico ritardo accademico del buon Alessandro, i quattro giudici, in collegamento telefonico Firenze-Siena, danno il via alla gara. Si parte.


La prima parte del tragitto viene divorata, in pochi minuti, dalle ruote della bicicletta di Filippo: consiste essenzialmente di un’ulteriore gimkana tra le vie del centro e tra i tanti turisti e di un successivo, lungo, tratto pianeggiante e trafficato per via di Ripoli, fino all’imbocco della Chiantigiana.

Imboccata la S.R. 222, meglio conosciuta come via Chiantigiana, iniziano le prime difficoltà. Per uscire da Firenze c’è subito un tratto molto impegnativo e trafficato, con pendenze vicine al 10%, che rallentano la corsa di Filippo verso il confine ghibellino. Giunto nei pressi di Ponte a Ema (Bagno a Ripoli, Firenze), il duellante fiorentino prosegue per Grassina (Bagno a Ripoli) e da lì inizia una lunga salita per via Costa al Rosso fino a San Martino, che impegna circa mezz’ora del suo preziosissimo tempo.

Filippo prosegue con qualche saliscendi ed arriva, dopo un’ora esatta, a Strada in Chianti (Greve in Chianti), dove incontra nuovamente Valentina e Giulia, che lo attendono nella piazza del paese.

Dopo un breve riposo ed una meritata rinfrescata (caldo ed umidità sono davvero abominevoli per essere una giornata di fine settembre), Filippo affronta tutto d’un fiato la successiva mini-tappa, quella che lo porta fino a Greve in Chianti. I primi 2 km per salire fino a Chiocchio ed Ospedaluzzo (Greve in Chianti) sono davvero tragici, con pendenze del 10%, che regalano a Filippo una ricca sudata. La fatica viene ripagata da una placida e gradevole discesa verso Greve in Chianti, il cui cartello viene varcato poco dopo mezzogiorno.


Filippo si concede alcune foto di rito con Valentina e Giulia, una rinfrescata e un breve giretto nella nota piazza di Greve, purtroppo assediata da un mercato che non permette loro di goderne appieno.

Filippo decide che non è più ora di tergiversare, conscio che la parte più dura deve ancora arrivare, ovvero la salita fino a Panzano in Chianti (Greve in Chianti): altitudine 460 m s.l.m. e dislivello di 250 m in 5 km. La salita è dura e costante e il cavaliere intervalla le pedalate a brevi soste ogni chilometro che diventano ogni 500 m nelle ultime curve assolate (ormai sono le 13.00). Pochi minuti dopo, Filippo arriva in piazzetta a Panzano, stremato ed affamato, e trova i due giudici beatamente seduti a prendere un aperitivo a base di vino e formaggi, beati loro!


A questo punto Filippo contatta i colleghi senesi e scopre che hanno appena passato il confine delle due province, per cui schizza come un fulmine per la breve discesa che da Panzano lo porta, dopo aver percorso 40 km, al bivio per Lucarelli (Radda in Chianti), luogo di incontro ipotizzato (ed effettivo) dei 3 partecipanti.

A Siena, Alessandro e Mauro si svegliano in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia e, dato che i giorni precedenti non si sono minimamente curati di organizzare l’evento, si ritrovano, nel panico, con le biciclette mezze smontate e il necessario ancora da preparare.

Alessandro, nel suo notevole sprint mattutino, trova anche il tempo di fare uno scherzetto a Filippo e gli scrive che a causa di varie problematiche alla sua bici, non sarebbe riuscito a partire prima delle 11.00, ipotizzando già la reazione dell’avversario fiorentino.

In ulteriore ritardo, Alessandro e Mauro escono dalle rispettive case, senza aver avuto il tempo di mettere qualcosa sotto i denti e, raggiunto il luogo dell’appuntamento, si spostano insieme verso Piazza del Campo, in compagnia dei loro giudici, Alessandra e Agnese.

Alle 10.15, 15 minuti dopo l’orario concordato, Alessandra e Agnese, in contatto telefonico con le colleghe fiorentine, danno il via alla gara. Si parte.


Alessandro e Mauro partono di buona lena percorrendo le strette vie del centro, attraverso le quali, in pochi minuti, giungono a porta Camollia, dove avviene la prima sosta utile alla regolazione della sella della bicicletta di Alessandro: in così poco tempo, al mattino, non potevamo certo pensare a tutto!

Lasciano quindi il centro storico, percorrendo via Vittorio Emanuele e, di seguito, viale Cavour, al termine della quale si presenta il primo inconveniente: la catena della bicicletta di Mauro si incastra irrimediabilmente nel rocchetto anteriore e, nonostante gli sforzi, non c’è modo di sbloccarla. Dopo alcuni vani tentativi, Alessandro si precipita da un vicino meccanico, dove si fa dare un cacciavite, con l’ausilio del quale si riesce a risolvere il piccolo problema che, tuttavia, fa perdere diverso tempo prezioso.

Alessandro e Mauro ripartono più veloci della luce e poche decine di metri più tardi, lasciano il comune di Siena e raggiungono quello di Monteriggioni, imboccando la S.R. 222: la via Chiantigiana. Durante il tragitto, ad Alessandro viene in mente che è il compleanno dello zio e, visto che la sua dimora è praticamente lungo la strada da percorrere, chiede a Mauro se è d’accordo nel fare una piccola deviazione, allo scopo di fare una sorpresa al festeggiato. In conseguenza della risposta affermativa di Mauro, i due lasciano momentaneamente la via Chiantigiana ed imboccano la strada che conduce alla minuscola frazione La Ripa, il cui asse segna il confine tra i comuni di Monteriggioni e Castelnuovo Berardenga.

Raggiunta casa degli zii di Alessandro, li trovano intenti in opere di giardinaggio, che interrompono immediatamente per dedicarsi ai loro ospiti, che vengono coccolati con un ottimo succo di frutta al mandarino, dell’acqua fresca ed una bella lavata di mani, particolarmente gradita dopo l’intervento meccanico sulla catena della bicicletta di Mauro.

Dopo alcuni minuti di pausa, Alessandro e Mauro ripartono, ben consci del fatto che l’arrivo è ancora lontano. Poco dopo, raggiunta Quercegrossa (Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga), si ricordano di non aver ancora fatto colazione e si fermano al piccolo bar lungo la strada per concedersi uno stuzzichino.

È nuovamente ora di ripartire: la salita verso Castellina in Chianti li attende inesorabile e non tarda a farsi sentire: si tratta effettivamente di un tratto molto impegnativo, con una pendenza pressoché costante, su un tracciato di circa 10 km. A complicare il tutto, visto il caldo torrido e l’umidità tropicale, arrivano anche nuvole di insetti che si tuffano sui poveri malcapitati come bambini in una piscina.

A metà scalata, Alessandro e Mauro raggiungono la frazione di Fonterutoli (Castellina in Chianti), famoso luogo di produzione di un omonimo ed apprezzato vino, dove si concedono alcune foto di fronte al cartello. Giusto il tempo di un breve riposo e ricomincia la percorrenza verso il centro di Castellina, che viene raggiunto intorno alle 12.30. I due, stremati dalla fatica e dal caldo, si concedono una pausa in una piccola aiuola del centro, dove riempiono anche le loro borracce, ormai quasi vuote.


Non c’è tempo da perdere: per Siena è fondamentale strappare un po’ di terra alla provincia fiorentina e i due cavalieri ripartono di buona lena. In loro aiuto, pochi metri dopo il centro del paese, si presenta una ripida e tortuosa discesa verso la terra straniera che rinfranca i loro animi.

Pochi minuti più tardi, svoltata una curva, ecco che Alessandro e Mauro si trovano davanti il confine tra le province di Siena e Firenze. È allora che arriva la chiamata da parte dello sfidante fiorentino, che comunica loro di essere in piazza a Panzano in Chianti: è giunto il momento di tirare fuori le ultime forze e riprendere il cammino, in salita, per guadagnare metri di terra straniera.


I guerrieri senesi ricominciano a pedalare e, in prossimità del bivio di Lucarelli, trovano l’amico e rivale Filippo, il quale mostra ai colleghi un simpatico cartello indicante il nuovo confine tra le province di Firenze e Siena, secondo Lazy on Bike, che viene immediatamente affisso nel punto di incontro.


Chi ha vinto? In realtà hanno vinto solo l’amicizia e la voglia di stare insieme. Forse Filippo ha fatto qualche chilometro in più, forse Mauro e Alessandro sono riusciti a ricollocare il confine a loro favore, ma l’importante è che adesso è ora di pranzo: tutti insieme, sfidanti e giudici, ci spostiamo verso un’osteria di Lucarelli, che ci fa dimenticare le fatiche e il caldo della giornata.

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